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"Milano" by Luisa Faletti

Luci a Milano

Premessa

 

25 Aprile 1945: il giorno della liberazione. Subito dopo, l’inizio della ricostruzione.

Mi chiamo Ernesto e in quel periodo facevo parte di un gruppo di giovani milanesi nati nel corso degli anni trenta, che iniziavano a vivere una grande avventura. La seconda guerra mondiale, appena conclusa, aveva lasciato ovunque ferite profonde, che sembravano non potersi rimarginare mai. La mancanza della libertà prima e le distruzioni della guerra poi, avevano imposto sacrifici e privazioni che avevano forgiato i caratteri, consolidato i valori, solidificato le convinzioni. Il grande motore della ripresa nasceva proprio da lì. Anche Milano si stava riprendendo da quella immane tragedia e stava contribuendo alla rinascita dell’Italia. C’era una spinta generale al fare, al vincere, dopo tante sconfitte. L’atmosfera che si respirava era di grande ottimismo. Il nostro gruppo rappresentava una generazione di transizione, tra un passato da dimenticare ed un futuro da costruire. Mentre assistevamo ad eventi più grandi di noi, vivevamo quotidianamente la nostra realtà: studio, svaghi, amori, funzioni religiose, discussioni, rapporti con i genitori. Siamo i protagonisti, insieme alla società di quegli anni, di questo racconto ambientato nel dopoguerra, un periodo affascinante della storia del nostro Paese, che coinvolge uomini e donne, istituzioni, imprese e sindacati, cultura e attività sportive. I “cinquanta frammenti degli anni cinquanta” che descrivono questo piccolo mondo, sono legati tra di loro da un unico filo conduttore: la rappresentazione di un’Italia che funzionava e cresceva rapidamente, l’Italia del “miracolo economico”.

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